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Addio OpenOffice, ecco LibreOffice 3.3

Ecco il primo prodotto ufficiale e stabile della suite da ufficio open source LibreOffice, versione piĆ¹ libera e indipendente di OpenOffice.

di Nicola D’Agostino

La Document Foundation ha annunciato la disponibilità della prima versione stabile della suite LibreOffice, nata da uno scisma di OpenOffice

LibreOffice logoLo scorso novembre una trentina di collaboratori di primo piano di OpenOffice.org, frustrati da problemi nella gestione del progetto da parte di Sun prima e Oracle poi, si è staccato e ha deciso di fondare un’organizzazione indipendente, la Document Foundation, per portare avanti un fork della nota suite open source per la produttività da ufficio. L’iniziativa ha subito ottenuto notevole visibilità e la partecipazione di altri sviluppatori di OpenOffice nonché il supporto anche economico di società come Google, NovellRed Hat e Canonical, che hanno annunciato l’inclusione di LibreOffice in Fedora e Ubuntu, rispettivamente.

In questi mesi lo sviluppo di LibreOffice è andato avanti aggiungendo numerose funzioni e caratteristiche, tra cui alcune a cui Sun si era opposta. LibreOffice 3.3 offre maggiore interoperabilità con formati di documento di software come Microsoft Excel, Works e Lotus Word Pro, il modulo Calc può avere sino a un milione di righe mentre il modulo Draw è in grado di importare e modificare immagini vettoriali SVG. Da segnalare anche il lavoro -ancora in corso- di ripulitura e ottimizzazione del codice, operazione che dovrebbe rendere più agevole per il futuro sia lo sviluppo che le modifiche del pacchetto software.

La versione finale di LibreOffice 3.3 è disponibile per il download in versioni per PC con sistema operativo Windows (dal 200 in poi), Mac OS X -sia per per processori Intel che PowerPC- e come pacchetto rpm o deb per distribuzioni Linux, sia in versione a 32 che 64 bit. Prima dell’installazione si consiglia di consultare i requisiti di sistema.

Articolo originariamente pubblicato su Mytech.it