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Contributo per i traduttori editoriali Mibact: alcune cose utili da sapere

Informazioni pratiche per richiedere il contributo Mibact riservato ai traduttore editoriali che percepiscono redditi da cessione del diritto d’autore

Il 16 ottobre il Ministro Franceschini ha annunciato sul sito web del Mibact di aver stanziato 5 milioni di Euro per il sostegno dei traduttori editoriali.
Tutte le informazioni e i modelli utili per fare domanda sono sul sito web della Direzione generale Biblioteche e diritto d’autore dove si legge che:

Possono presentare domanda di contributo i soggetti appartenenti alla categoria di cui all’articolo 1 del D.M. nr. 461 del 14 ottobre 2020, maggiorenni, residenti in Italia alla data del presente decreto e percettori di reddito soggetto a tassazione in Italia che siano in possesso dei seguenti requisiti:

a) reddito complessivo lordo non superiore a 28.000 euro riferito all’anno 2019;
b) reddito derivante da diritto d’autore pari ad almeno il 20% del reddito complessivo e comunque non inferiore a 1.000 euro riferito all’anno 2019.

E che

Ai beneficiari è riconosciuto un contributo massimo pari al 25% del reddito derivante da diritto d’autore percepito nel 2019 e comunque non superiore a 3.000 euro.

Ecco di seguito alcue informazioni pratiche per chi vuole fare domanda, ricordando che va inviata entro il 12 novembre 2020,.

  • Oltre alla FAQ in PDF sul sito web del Mibact, in continuo aggiornamento in base alle domande pervenute, ci sono istruzioni anche nella seconda pagina del modello di domanda (in formato docx) da scaricare dal sito Mibact, dopo la parte da compilare
     
  • I documenti da inviare sono quattro:
    1. il “Modello di domanda”, fornito come file .docx di Word, appositamente compilato e salvato come PDF (basta la prima pagina) con nome del file DomandaTE2020_codicefiscalerichiedente.pdf
    2. il “Modello Excel”, fornito come file Excel .xlsx, compilato nella prima riga e salvato in formato .xlsx o .xls con nome del file modello_excel_TE2020_codicefiscalerichiedente.xlsx oppure
    modello_excel_TE2020_codicefiscalerichiedente.xls
    3. copia dell’ultima dichiarazione dei redditi, quindi quella relativa al 2019, fatta quest’anno
    4. copia di un documento di identità, fronte/retro, in corso di validità
     
  • il Mibact non specifica in quale formato inviare la dichiarazione dei redditi e il documento di identità ma è ragionevole pensare che dei file PDF andranno probabilmente bene
     
  • Se non si ha una copia del modello 730 o Redditi PF inviata dal CAF o dal commercialista, perché la dichiarazione dei redditi è stata fatta in modalità precompilata sul sito dell’Agenzia delle Entrate, oltre alla dichiarazione:

    Non è necessario, ma consigliato, allegare la ricevuta di presentazione della dichiarazione, anche ai fini dei controlli successivi a carico dell’amministrazione.

    La ricevuta può essere recuperata facendo login su Fisconline, andando in Ricevute, poi in Ricerca ricevute, lì selezionando Lista invii effettuati, premendo il pulsante per l’invio e arrivando infine alla Lista ricevute.
     

  • In merito alla dichiarazione dei redditi del 2019, che alcuni non hanno ancora inviato (la scadenza è fine novembre 2020), il Mibact scrive che:

    è consentito allegare alla domanda stessa la dichiarazione del 2019 recante i redditi 2018, purché nella domanda stessa e nel file excel siano riportati correttamente i dati reddituali del 2019, e purché sia inserita dopo la lettera m) del modello di domanda, prima della sottoscrizione, la frase “Il sottoscritto fa espressa riserva di trasmissione della denuncia dei redditi 2019 entro il 2 dicembre 2020 nella consapevolezza che ogni sostanziale difformità tra reddito dichiarato e reddito denunciato potrà comportare la mancata erogazione del contributo o la revoca dello stesso”

     

  • Chi ha percepito reddito da cessione del diritto d’autore in attività diverse dalle traduzioni editoriali:

    Può accedere al contributo, specificando nell’istanza al punto f) del modello che il reddito complessivo denunciato nella dichiarazione dei redditi proviene anche da altra fonte. A dimostrazione della correttezza del reddito dichiarato nell’istanza (e nel file excel), deve allegare alla domanda la certificazione unica della casa editrice.

    Nel caso di traduzioni svolte per committenti esteri o per altri soggetti che non operano trattenute (ritenute d’acconto) né emettono certificazione unica (CU):

    si prescinde dalla certificazione unica della casa editrice, ma tale circostanza deve essere appositamente menzionata al punto f) del modello di domanda.

     

  • Ho interpellato il Mibact via email su come regolarsi in caso che un committente italiano, un’azienda, abbia saldato una traduzione editoriale ma non abbia inviato la certificazione unica e sia altamente improbabile che lo faccia e la risposta è

    “Nella domanda può riportare le cifre che compaiono nella dichiarazione dei redditi come presente nelle FAQ”. 

  • Se non riuscite a sbloccare il “Modello Excel”, usando Excel o OpenOffice/LibreOffice o Numbers, e la riga vuota in cui bisogna scrivere nome, cognome e altri dati risulta protetta/bloccata da password, provate con Google Spreadsheets/Google Fogli
     
  • i documenti devono essere inviati tassativamente tramite PEC, Posta Elettronica Certificata. Questa volta la raccomandata non è ammessa.
    Se non avete già una casella PEC, i principali fornitori italiani tra cui scegliere sono (in ordine alfabetico):
    Aruba
    Kolst
    Poste italiane
    Register.it
  • L’email PEC deve avere un oggetto (subject) preciso: Traduttori editoriali – “codicefiscale richiedente” (dove “codicefiscale richiedente” va sostituito con il proprio codice fiscale, sulla falsariga dei nomi dei due modelli da compilare)