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Aac: musica di qualità cercasi

Dopo Wma e Ogg Vorbis sale sul ring dei formati di compressione audio un nuovo contendente al trono dell’Mp3. È figlio dell’Mpeg4 e forte dell’aiuto di Apple e del suo servizio on line iTunes Music Store.

di Nicola D’Agostino

L’introduzione lo scorso Aprile dell’iTunes Music Store da parte di Apple non ha solo introdotto un servizio commerciale di enorme successo, ma ha anche lanciato presso il grande pubblico un nuovo formato audio, l’Aac, superiore per qualità all’Mp3 e che implementa al contempo un sistema di Drm (Digital Rights Management).

L’Aac che sta per “Advanced audio coding” è stato sviluppato dal consorzio Mpeg di cui fanno parte Dolby, Fraunhofer Institute, At&t, Sony e Nokia, ed è stato introdotto con la versione 6 di QuickTime. Il formato fa parte a tutti gli effetti dello standard Mpeg-4 e si basa su una nuova tecnologia che garantisce una qualità molto buona, con un eccellente rispetto per la dinamica originale. L’Aac è, come l’Mp3, un formato di compressione “lossy”, cioé con perdita di segnale. Ne esistono due versioni, una a bassa qualità, detta “Lc” e una ad alta qualità, in un’accoppiata che ricorda i formati Mp3 e Mp3 Pro.

Se la versione ad alta qualità è stata ufficialmente dichiarata come utilizzabile per le trasmissioni radiofoniche digitali della prossima generazione, anche la versione a bassa qualità, adottata per prima da Apple, non sfigura. Secondo test condotti dall’Ebu (European Broadcast Union), dalla Dolby e dal Fraunhofer Institute, a 128 Kbit/s, l’Aac è non solo superiore all’Mp3 ma è virtualmente indistinguibile dall’originale.

La strategia di Apple basata sull’Aac è un mix di qualità, di avanguardia, di esclusività (l’iPod è sinora il primo e unico lettore portatile a supportare il formato) ma anche di sicurezza.

Alle caratteristiche già citate l’Aac ne aggiunge infatti una che rende il formato più affidabile e “tranquillizzante” per l’industria: un sistema di Digital Rights Management.

Così come per il formato video dell’Mpeg-4, l’Aac può contenere al suo interno una serie di informazioni addizionali con cui controllare e limitare l’uso che ne viene fatto. Si tratta di una tecnica per molti versi simile al watermarking, l’impressione di un sigillo digitale che si fa sulle immagini digitali, con cui si “marchia” il file, in questo caso in maniera invisibile.

È in questo modo (e grazie ad altre tecniche come la “registrazione” presso un server) che Apple può assicurarsi che i brani scaricati da iTunes Music Store vengano utilizzati in modo legale. La licenza si applica solo ed esclusivamente a questi brani: grazie alla versione 4 di iTunes qualunque utente può creare i suoi file Aac, liberi da ogni restrizione.

Buone notizie anche per aziende e sviluppatori: le licenze dell’Aac, seppure non paragonabili a quelle di progetti “free” come Ogg Vorbis, hanno costi nettamente inferiori a quelle dell’Mp3, per le quali Thomson e Fraunhofer Institute chiedono fino a 50.000 dollari per i decoder e fino a 5 dollari per ogni copia venduta di codec di decompressione.

L’Aac sta guadagnando terreno utile non solo sugli altri formati “liberi” come Flac e Ogg Vorbis ma anche sui concorrenti “protetti”, in primis su Wma di Microsoft, con cui prima o poi combatterà per aggiudicarsi il titolo di futuro erede dell’Mp3.

 

I player compatibili con Aac

Nonostante la relativa novità del formato esistono già per Windows (ma anche per Linux) diversi programmi per riprodurre e per registrare musica nel formato Aac.
Ecco una selezione:

QuickTime
Produttore: Apple
Versione: 6
Licenza: freeware, a pagamento nella versione Pro
Descrizione: Il software di Apple, disponibile non solo per Mac ma anche per Windows, è in grado di decodificare e riprodurre file Mp4 video e audio (tra cui l’Aac); la versione Pro costa 29,99 dollari e permette anche la codifica.

Sonique
Produttore: Team Sonique (divisione di Lycos, Inc.)
Versione: 1.96
Licenza: freeware
Descrizione: Programma di riproduzione audio per le piattaforme Windows. L’Aac, insieme ad altri formati, è supportato tramite l’aggiunta di un plug-in.

Liquid Audio
Produttore: Liquid Audio
Versione: 6
Licenza: freeware
Descrizione: Il programma, disponibile per Windows 98/Me/Nt/2000/Xp, è usato con l’omonimo Liquid Audio, servizio on line tra i primi a offrire lo scaricamento legale di musica in Aac. La versione freeware permette anche la codifica in un Aac, nello stesso formato supportato da QuickTime 6.

Winamp
Produttore: Nullsoft
Versione: 2.X, 3
Licenza: freeware
Descrizione: Uno dei player più diffusi, disponibile per Windows 95/98/Nt (e di recente anche per Mac). Nelle ultime versioni adotta anche il formato Aac, grazie al plug-in gratuito Envivio Tv Player.

Windows Media Player
Produttore: Microsoft
Versione: 9
Licenza: freeware
Descrizione: Come Winamp anche Windows Media Player si appoggia al plug-in esterno Envivio grazie a cui sin dalla versione 6,4 è in grado di riprodurre i file Aac.

Nero Burning ROM
Produttore: Ahead Software
Versione: 5.5.10.0
Licenza: commerciale
Descrizione: Nero non è un riproduttore, ma tra le funzioni di questo programma di masterizzazione c’è anche la possibilità di decodificare, codificare e creare Cd con file di tipo Aac.

Articolo originariamente pubblicato su Mytech.it