Nicola D'Agostino (.net) - Articoli, traduzioni, grafica, web

Panorama – ‘Quasi signorina’ di Cristina Portolano

Un’infanzia passata a giocare, disegnare e cercare una propria identità

di Serena Di Virgilio e Nicola D’Agostino

cristina-portolano_quasi-signorina_00b

“Quasi signorina” di Cristina Portolano, pubblicato da Topipittori, è un romanzo a fumetti autobiografico che racconta l’infanzia e il passaggio all’adolescenza dell’autrice.

cristina-portolano_quasi-signorina_09

Nata a Napoli negli anni Ottanta, la piccola Cristina cresce all’interno di una famiglia allargata. Il televisore le riversa in casa fantasie e realtà, dalle canzoni dello show Drive In ai balletti di Non è la RAI, dallo scudetto con Maradona alla strage di Capaci.

cristina-portolano_quasi-signorina_06

Nonni e genitori la portano per mano in una città ampia e labirintica, con case incastonate le une nelle altre e negozi interessanti dove comprare giornali e fumetti. D’estate poi si scappa tutti in vacanza in Romagna, a respirare un’aria diversa.

cristina-portolano_quasi-signorina_08

Dopo un primo periodo di relativa tranquillità, la bambina si scontra con l’ambiente apertamente ostile dell’asilo, con compagni prepotenti e suore bigotte e manesche. Inizia una presa di coscienza, e la costruzione di un carattere meno aperto e fiducioso ma capace di riconoscere le prevaricazioni e di opporvisi.

cristina-portolano_quasi-signorina_04

Il fratello maggiore un po’ la prende in giro un po’ la sostiene: la coinvolge nei suoi ‘giochi da maschio’, le lascia film e musica, le insegna i rudimenti dell’indipendenza, dal difendersi all’andare in bici.
Un’altra figura importante è quella del nonno, un po’ scontroso e un po’ amabile, che lava i piatti, si traveste da donna per recitare e fa discorsi sulla parità che influenzano molto la piccola Cristina.

cristina-portolano_quasi-signorina_03

Portolano rappresenta in “Quasi signorina” una vita normale e tutto sommato serena, ma anche le pressioni sistematiche e diffuse che vi si insinuano. In particolare, le aspettative degli altri sulla sua femminilità non le appartengono, ma si riflettono negativamente su di lei creandole problemi che fa fatica ad accettare.

cristina-portolano_quasi-signorina_07

Gli adulti pretendono che, ancora bambina, si esprima e appaia in modo piacevole e attraente, anche se i vestitini prudono, i capelli lunghi non le piacciono e quello che le interessa davvero non è essere ammirata ma giocare e disegnare.

cristina-portolano_quasi-signorina_a

Bambini e ragazzini maschi le si impongono in maniera apertamente sessuale, mentre lei di sesso non sa nulla. ‘Diventare signorina’ è un destino confuso, ineluttabile e indesiderabile. Il sangue delle prime mestruazioni porta con sé un fardello che nessuno l’ha preparata a prendersi sulle spalle se non dicerie, canzonature e dettami tanto angoscianti quanto incomprensibili.

cristina-portolano_quasi-signorina_05

Proprio quando la crescita diventa difficile, il disegno è non solo mezzo di espressione e valvola di sfogo, ma diventa parte dell’identità, permettendo alla piccola Cristina di distinguersi agli occhi degli altri e di raccontare il suo mondo, in un percorso di continuità che arriva fino a questo libro.

cristina-portolano_quasi-signorina_02

In “Quasi signorina”, luoghi, volti e corpi sono espressivi e pieni di personalità, ma non belli né armoniosi, spesso un po’ rigidi nel loro far riferimento a foto. È evidente che quello che interessa all’autrice non è imbellettare il reale, ma coinvolgere il lettore e metterlo sullo stesso piano dei personaggi, creando un nesso di empatia verso un’esperienza molto comune, ma ancora poco raccontata.

cristina-portolano_quasi-signorina_copertina

“Quasi signorina” di Cristina Portolano è un volume brossurato di 160 pagine in bicromia. È pubblicato da Topipittori che lo propone a 16 Euro.

Una versione di questo articolo è stata pubblicata su Panorama.it