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No, il 2016 non è l’anno della newsletter

Tre motivi per cui scegliere la newsletter come strumento di comunicazione e promozione potrebbe non essere una buona idea.

  1. Per qualche email in più

    Ma non si era detto che riceviamo già troppe email? Perché puntare su un canale di comunicazione che già soffre, schiacciato da comunicazioni e notifiche di ogni tipo, in cui il segnale fa fatica a farsi largo nel rumore? Per rafforzare il mito del fallimento dell’email?

  2. Comunicazione a senso unico

    Checché si dica il contrario, e ci si cerchi di mettere una pezza, le newsletter sono oggettivamente poco sociali e poco democratiche. Dopo anni (se non decenni) di “media conversazionali” perché ora dovremmo tornare indietro a un modello di comunicazione dall’alto verso il basso?

  3. Il database di email è mio e ci faccio (tutto) quello che voglio io

    Capisco l’attrattiva di non avere ingombranti intermediari nel rapporto con i propri consum^^accolit^^lettori, ma l’invio diretto di newsletter via email si presta ad abusi di ogni tipo e il confine con lo spamming è molto, molto labile.